Prologo 6-7 – Con la grazia che egli stesso ci dona, dobbiamo cercare di compiere sempre il suo volere, affinché non accada un giorno che egli, quale padre sdegnato, ci tolga l’eredità dei figli, o, quale severo padrone, adirato per le nostre malvagità, ci condanni alla pena eterna, trovandoci servi iniqui che si sono rifiutati di seguirlo alla gloria.

Il verbo cercare è centrale in tutto il cammino di fede e ha due valenze.

Da una parte cerchiamo la volontà di Dio, cioè davanti a ogni scelta, piccola o grande, siamo chiamati a interrogarci: cosa si aspetta Dio da me in questa situazione? Gesù cosa farebbe in una situazione simile alla mia? Come posso essere strumento di bene?

Dall’altra cerchiamo di compiere questa volontà, cioè ci mettiamo in gioco totalmente sapendo che siamo fragili e limitati, ma non per questo ci tiriamo indietro. Noi iniziamo e Dio porta a compimento; noi iniziamo a muovere il primo passo con le nostre capacità e ci predisponiamo ad accogliere l’aiuto di Dio, che solo può portare a compimento. Questo atteggiamento di docilità attiva, che si interroga e si mette in gioco, non è solo iniziale, cioè da vivere quando dobbiamo prendere una decisione, ma costante. Quando agiamo, quando cerchiamo di realizzare, restiamo in ascolto pronti a correggere il tiro, a rivedere i passi che avevamo deciso di compiere.

Il nostro modo di porci di fronte a Dio non è indifferente. Per noi è un padre che ci ha già donato gratuitamente la sua eredità, o è un padrone severo che pretende da noi qualche cosa? Cfr. Mt 25,14-30 La nostra immagine di Dio deve approfondirsi. Anche questo è un cammino di ricerca che dura tutta la vita, perché la nostra capacità di comprensione è limitata e può giungere a conoscere solo qualche aspetto. Tassello dopo tassello però componiamo un mosaico sempre più grande e veritiero, perché più completo.

Benedetto ci suggerisce fin d’ora che Dio desidera che lo seguiamo alla gloria e ci ha già donato tutti gli strumenti necessari per questo cammino e questa pienezza. Questa gloria non è una perfezione morale, ma un amore totale.