RB 4,63 – Mettere in pratica ogni giorno i comandamenti del Signore.

La Regola è molto concreta. Per capire occorre iniziare a vivere, a mettere in pratica. “I comandi del Signore” è un’indicazione generica che riassume e indica tutto ciò che Dio si aspetta da noi. Non si può ridurre ai dieci comandamenti o a un numero ben preciso di norme, perché non ci è chiesta un’obbedienza formale o esteriore, ma una comunione di vita.

Dio non ci chiede di comportarci da servi, ma di diventare amici, concittadini, figli. Spera cioè che noi condividiamo e facciamo nostro il suo cuore, i suoi desideri, che sono la nostra pienezza. I comandamenti ci indicano la direzione in cui muoverci, i passi da iniziare a compiere per capire ciò che ci chiede. Per essere capito, il vangelo deve essere vissuto. Iniziando a viverlo nasceranno in noi domande che ci aiuteranno a scavare e a cercare più in profondità e quindi a vivere anche in modo diverso ciò che prima abbiamo solo abbozzato.

E’ un po’ come in una relazione. Per conoscersi non ci si può limitare a guardarsi e a parlare, occorre incominciare a “condividere”, cioè a vivere insieme delle esperienze. Queste ci aiuteranno a capirci e ci faranno sorgere curiosità, domande, che ci permetteranno di approfondire la relazione. Il vangelo non lo si può capire a tavolino, ma solo iniziando a viverlo.

L’altra indicazione contenuta in questo versetto è “ogni giorno”, cioè la costanza, la fedeltà. Perché le cose portino frutto abbisognano di tempo, di perseveranza. Noi non cresciamo, non cambiamo in modo repentino o a intermittenza. La natura ci insegna che ogni cosa ha i suoi tempi e questi richiedono pazienza e costanza, ma donano consolazione e gratificazione. Ma ci insegna anche che le cose si realizzano pian piano, passo dopo passo, un po’ alla volta. Non bisogna cioè spaventarsi per ciò che ci aspetta, ma affrontarlo con fiducia e misura. Una montagna la si scala a piccoli passi.