RB 4,49 – Essere ben consapevole che in ogni luogo Dio ci vede

Questo versetto, unito a una concezione giuridica di Dio, ha portato a volte a una visione distorta di un Giudice implacabile, quasi assetato di vendetta, da temere, da cui a volte cercare di nascondersi. La domanda che dobbiamo allora porci è molto importante: cos’è lo sguardo di Dio? Nella Scrittura è un’immagine usato per indicare la benedizione e la protezione di Dio: non si leverà da te lo sguardo di Dio (Tb 4,7); poserò lo sguardo sopra di loro per il bene (Ger 24,6). Come anche l’immagine di mostrare, da parte di Dio, il suo volto: il Signore faccia brillare il suo volto su di te (Nm 6,25) indica una benedizione.

Dio scruta il cuore dell’uomo per scorgervi il bene, per salvare, per trasformare il male in bene. Questo versetto vuole essere un invito alla fiducia e alla speranza, perché qualsiasi situazione stiamo vivendo, qualsiasi prova stiamo attraversando, Dio la conosce e ci è vicino, ci è compagno. Le mie lacrime nell’otre tuo raccogli (Sal 56,9) ci ricorda che nulla va perduto di ciò che viviamo.

E’ l’invito che troviamo spesso sulle labbra di Gesù: non temere. Qualsiasi cosa stai vivendo, qualsiasi colpa tu possa aver commesso, nulla potrà impedire all’amore di Dio di raggiungerti. Certamente possiamo rifiutare questo amore, ma Lui con pazienza e perseveranza attenderà che ci accorgiamo del bene che ci vuole, come il padre della parabola del figliol prodigo. Dio ci attrae a sé con vincoli d’amore (Os 11,4), cioè non con la forza, ma offrendoci possibilità di cambiamento e di vita.

E’ lo sguardo rassicurante di un padre che veglia sul suo bambino perché possa crescere in sicurezza. Facendo le sue esperienze, a volte anche sbagliate, ma senza abbandonarlo o rifiutarlo. Al contrario, Dio ci cerca sempre per caricarci sulle sue spalle.