RB 4,21 – Nulla anteporre all’amore del Cristo.

E’ forse uno dei versetti più belli della Regola e il vero criterio di discernimento di ogni vocazione. E’ per amore del Cristo che si sceglie la vita monastica o qualsiasi altra forma di vita. Se preghiamo, lo facciamo per amore suo, se lavoriamo, lo facciamo per amore suo, se ci serviamo reciprocamente, lo facciamo per amore suo, se ci sforziamo di perdonarci e di accoglierci nelle nostre povertà, lo facciamo per amore suo.

E’ però importante ricordarcelo ogni tanto, perché non diventi scontato e non si depositi la polvere dell’abitudine sulle nostre giornate rendendole grigie. E’ questa la forza che ci permette di superarci quando umanamente ci verrebbe voglia di mandare tutti al diavolo, quando un fratello mi diventa insopportabile, quando ci sentiamo incompresi e siamo arrabbiati con tutti.

Ma cosa significa concretamente? Come posso capire se metto l’amore di Cristo prima di tutto?

Non è una questione di quanto tempo dedico alla preghiera, ma di quale principio metto alla mia vita. Quando venne chiesto a Gesù qual era il primo comandamento, il più importante, la risposta è stata quello dell’amore che ha alcune caratteristiche: la totalità e l’universalità. A Dio non interessa che gli diamo del tempo, vuole tutto, vuole che viviamo ogni istante da figli.

Non anteporre nulla all’amore del Cristo non è questione di tempi, ma di orientamento della vita. E’ molto più esigente, ma è l’unica strada che conduce alla gioia e alla pienezza. Per chi e per che cosa faccio questa cosa? Se me lo domando a volte mi accorgo che lo faccio per me stesso, per difendere la mia immagine, ecc. Così non mi accordo che a volte questa mia scelta interessata va a scapito di qualcuno, che deve portare un peso maggiore.

Quando Gesù chiede a Simon Pietro, mi ami tu? Gli dice, pasci le mie pecorelle, non prega di più, o pensa di più a me. L’amore per Cristo, per Dio, diventa cura e attenzione all’altro. In questo modo posso capire se sto realmente amando Dio o me stesso attraverso un’immagine di Dio che mi sono fatta a mio servizio. Ma allo stesso tempo il mio servizio al prossimo è autentico solo se mi lascio guidare da Dio.